Capo Feto, acqua cristallina e dune
A pochi minuti da Mazara del Vallo troverete, se avete un navigatore decente, la spiaggia di Capo Feto circondata da dune sabbiose e con un mare da favola. Il navigatore è indispensabile per beccare la strada che dalla statale scende dritta dritta verso il mare, deve essere decente perché se come noi usate quello della signorina Google vi farà infilare in mezzo alle vigne inutilmente per poi riportarvi verso la trazzera principale che scende a mare.

Abbandonando la strada asfaltata ci vorranno molti minuti per avanzare sulle trazzere senza distruggere la vostra macchina, se come me non siete dotati di 4X4 ma di una modestissima station wagon. Il tragitto è però bellissimo; si attraversano degli acquitrini con parecchi uccelli acquatici. Ad ogni metro un nuovo uccello ti guarda signorile e stupito dal centro dell’acquitrino sulle sue zampette.
Dopo qualche ponticello e l’ennesima buca grande quanto una voragine si arriva finalmente dietro le dune. Qui altre macchine parcheggiate indicano che ci si può fermare e iniziare l’esplorazione.
Esplorazione = papà con zaino frigo, ombrelloni e quant'altro a seguito della ciurma che sceglie dove piantare l'accampamento.
La spiaggia, anche se con qualche resto di posidonia accumulata qua e la, è bellissima. Nonostante fossiamo andati di sabato c’erano poche persone e infinitamente distanziate le une dalle altre. Portate con voi acqua e cibo perché nei dintorni potrete nutrirvi solo di gigli di mare e acqua salmastra. Non ci sono segni umani salvo un paio di costruzioni abbandonate.

Anche se la piccola appena ha visto le meduse stava avviandosi a recitare un pezzo drammaticissimo che neanche Eleonora Duse, siamo stati fortunati e non siamo stati toccati. Va detto che la corrente le aveva trasportate verso riva e che a pochi metri non se ne vedevano. L’acqua si mantiene bassa per parecchi metri anche dopo la prima secca e soprattutto molto fredda.
Anche a largo (si fa per dire) l’acqua si manteneva trasparente consentendo di vedere perfettamente il fondo sabbioso.

Rimane incomprensibile come degli homo sapiens in questo paradiso possano buttare bicchieri, plastica e immondizie varie. Poco poco abbiamo ripulito noi ma ci vorrebbe una ripulita intensiva.
