Correre all’osso
Mi sto rendendo conto, e me ne sto rendendo conto solo ora, che quando vado a correre non ascolto più musica. La cosa è iniziata piano piano. Sono partito da playlist studiate e ragionate per passare a playlist scaricate un po a muzzo per arrivare ai podcast.
Dal podcast al silenzio il passo è breve. Anche se silenzio probabilmente non è la parola giusta. Ogni passo è un pensiero, ogni curva un ragionamento. Si approfitta dei pochi momenti davvero liberi per organizzare i propri pensieri.
Il cellulare me lo porto, la mia scusa mentale è che così registro la “””prestazione”””. Anche se ormai da tempo, così come per la musica, i tempi e i Km sono sempre meno importanti. Può essere che prima o poi lo lasci a casa e a quel punto mi rimangono soltanto le chiavi e l’abbigliamento.
Di li passerò probabilmente come Ted Barefoot a semplificare le calzature e a correre sempre più nudo e libero. Da quando fuggivo dalle corse campestri delle scuole medie sono passati secoli. Ora corro perché mi piace e basta.
Riuscissi ad organizzarmi per correre la sera invece che la mattina sarei anche più felice.